4 Cose che devi sapere sulla plastica
Il problema della plastica che galleggia non è limitato agli oceani. Tutt’ altro. È infatti di pochi giorni fa la notizia di una strage silenziosa che è stata perpetrata sulle coste del Mediterraneo e, in particolare, su quelle siciliane. Tra Tindari e Milazzo, nel nord dell’isola, su una spiaggia letteralmente coperta di bottiglie e sacchetti è stata trovata morta una tartaruga liuto, una delle più grandi del mondo. Un rappresentante del Crtm Brancaleone, in Calabria, che opera proprio nella zona dello Stretto di Messina, ha dichiarato a Repubblica che “Da inizio anno ci hanno segnalato almeno 20 tartarughe in difficoltà. Quelle uccise recuperate sono almeno 50, una su due morte per colpa della plastica. A volte l’occlusione, dovuta a pezzi di questo materiale, ha provocato il decesso in pochissimo tempo”.
Uno studio su oltre 560 tartarughe marine Caretta del Mediterraneo centrale ha mostrato la presenza di plastica nell’80% degli animali.
Respiriamo microplastica
Una ricerca scientifica condotta da Politecnico delle Marche, Green peace e Istituto di Scienze Marine del Cnr di Genova ha documentato la presenza di microplastica in organismi marini del Mediterraneo appartenenti a specie diverse e con differenti abitudini alimentari, dalle specie planctoniche agli invertebrati, fino ai predatori. Tra il 25 e il 30% dei pesci e invertebrati del Mar Tirreno conteneva micro particelle di plastica, peraltro con livelli di contaminazione simili a quelli già riscontrati nell’Adriatico.
Plastic is not fantastic
Ormai è un dato di fatto comunemente accettato. Anzi, è uno dei pochi ambiti di discussione in cui non ci sono negazionisti: lo stato di salute dei nostri mari è davvero pessimo. Dopo che la Conferenza delle Nazioni Uniti sui cambiamenti climatici del 2017 ha provato a mettere dei paletti, ora le speranze sono rivolte al prossimo World Ocean Summitt, che si terrà dal 5 al 7 di marzo 2019 al St.Regis Saadiyat Island Resort di Adu Dhabi. La sesta edizione di questo meeting internazionale avrà l’obiettivo di creare una maggiore collaborazione tra le regioni e collegare il mondo a nuove idee e prospettive. Leader politici, grandi capi di multinazionali, scienziati e organizzazioni non governative metteranno all’ordine del giorno quali nuovi modi di pensare potranno contribuire allo sviluppo sostenibile per salvare gli oceani, come le informazioni possono essere condivise a livello globale, l’influenza della finanza, l’apporto della tecnologia nella gestione dei rifiuti metropolitani e la governance sulla pesca illegale.
Le grandi compagnie di pesca al krill tutelano l’Antartico
Molte compagnie che pescano krill, quel gamberetto che sta alla base della catena alimentare in acque antartiche, hanno annunciato di voler bloccare l’attività in molte aree attorno alla Penisola Antartica, soprattutto attorno alle zone riproduttive dei pinguini, per tutelare la fauna locale. È ormai comunemente auspicata la nascita di una serie di aree marine protette in Antartide che potrebbe essere annunciata a breve.