Profondità di campo: questa sconosciuta
Per molti è un concetto astratto, legato a retaggi di una fotografia arcaica e spesso rappresenta gioie e dolori specialmente per chi si diletta nella macro. Proverò a spiegarne, con la regola delle cinque W, i limiti e le reali possibilità ma anche qualche piccolo trucco per padroneggiarla in maniera creativa!
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La profondità di campo è la capacità di riprodurre con uguale nitidezza sia gli oggetti vicini che quelli lontani; chiameremo questi soggetti con il termine di Primo piano, per quelli più vicini all’ obiettivo, e di Sfondo, per quelli più lontani. Questo fenomeno è tanto più accentuato quanto la lunghezza focale, del nostro obiettivo, è alta. Infatti, con questi obiettivi l’effetto di sfocatura sarà maggiormente evidente che non con l’uso di un grandangolare. La profondità di campo è strettamente connessa con la lunghezza focale dell’obiettivo: la distanza tra l’obiettivo e il soggetto e il valore di diaframma che decidiamo di usare.
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