Taormina capitale dell’archeosub
Nei giorni dal 10 al 12 ottobre si è tenuto a Taormina, a Palazzo Ciampoli, edificio storico sotto la tutela del Parco Naxos Taormina, il VI Convegno Nazionale di Archeologia Subacquea unitamente alla XV Rassegna Internazionale di Giardini Naxos, la cui ultima edizione risaliva al 2001. L’evento è stato organizzato dalla Soprintendenza del Mare, diretta da Valeria Li Vigni, e dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano. L’idea di organizzare il Convegno nella Baia di Naxos, prima colonia greca in Sicilia, era stata di Sebastiano Tusa, il famoso archeologo scomparso nel disastro aereo in Etiopia nello scorso mese di marzo. Oltre un centinaio i ricercatori, gli archeologi e i tecnici subacquei provenienti da tutta Italia e da Malta, impegnati in sessioni di studio e dibattiti, cinque le sezioni di studio (Ricerca, Studi, Tutela, Valorizzazione e Storia), settanta le relazioni prodotte sulle ultime scoperte e sugli sviluppi di ricerche e scavi in corso. A queste si sono aggiunti trenta contributi da Università e centri di ricerca, tradotti in poster che sono stati esposti nell’ambito della rassegna Internazionale Giardini Naxos e un focus sulla Carta di Udine per l’archeologia subacquea con il Prof. Luigi Fozzati, decano degli archeologi subacquei in Italia e Presidente del Comitato Scientifico del Convegno.
Parallelamente al Convegno si sono tenute, sempre a Palazzo Ciampoli, tre mostre per raccontare il mestiere dell’archeologo subacqueo, destinate al pubblico di grandi e piccoli: “I pionieri dell’archeologia subacquea” (con foto d’epoca e documenti d’archivio sulle prime esplorazioni sottomarine negli anni Sessanta in Sicilia), “Storia della Soprintendenza del mare” e “Archeologia Subacquea tra passato e futuro: dai pionieri alla realtà virtuale”, con la possibilità di effettuare un’esperienza sotto la superficie con visori hi – tech per sperimentare dal vivo una vera esplorazione subacquea. Un’apposita App consente ai visitatori di seguire sul proprio smartphone un breve docuvideo che racconta la storia dei tre reperti in mostra: il rostro della Battaglia delle Egadi, un elmo del tipo Montefortino e un ceppo d’ancora in piombo. Nell’ambito di queste manifestazioni è stato presentato il libro postumo di Sebastiano Tusa, la “Battaglia delle Egadi” (editore L’Erma di Bretschneider), trecento pagine scritte in inglese in cui l’autore, con il collega Jeffrey Royal, ripercorre le tappe del ritrovamento del rostro al largo dell’Isola di Levanzo, a 80 metri di profondità. Le mostre, visitabili sino al primo dicembre con ingresso gratuito (visite guidate con il supporto di giovani archeologi ogni sabato dal 19 ottobre, alle ore 17 e tutte le domeniche, alle ore 10.30), costituiscono l’occasione per avvicinarsi a una branca estremamente specialistica della subacquea, di visitare la sezione di archeologia subacquea del Museo di Naxos, ospitato nella Torre cinquecentesca ristrutturata di recente e perché no, di fare una vacanza fuori stagione a Taormina … immersioni comprese.
di Maila Costa