XXIII CONGRESSO EUROPEO SUGLI SQUALI
L’ UniCal, Università della Calabria, diventa il centro di attenzione per i maggiori esperti e studiosi degli Elasmobranchi i cui più autorevoli rappresentanti sono gli Squali. Sono oltre 230 i ricercatori e studiosi che si sono iscritti per presenziare ed esporre i loro studi, dalla fisiologia, alla biologia, all’ecologia, alla eco-tossicologia, etologia, conservazione, e l’impatto della pesca industriale che distrugge gli ecosistemi che costituiscono la base alimentare di questi grandi pesci pelagici. Il Congresso è stato organizzato dal Dibest dell’Università della Calabria, Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienza della Terra dell’Università della Calabria, Il Gruppo Italiano Ricercatori Squali ed il Centro Studi Squali. Il Professor Emilio Sperone che guida il gruppo di studi sugli squali per l’ UniCal e che ne è stato il promotore ha sottolineato, in una nostra intervista, l’enorme importanza di questi animali nell’ecosistema e nella conservazione e prevenzione dell’ intera biodiversità marina, essendo all’ apice della catena alimentare ormai minacciati di estinzione. «Gli studi sugli squali – spiega – stanno davvero prendendo piede all’ UniCal. Per questo motivo, ci è sembrato opportuno far conoscere a tutto il mondo la nostra realtà di ricerca». L’iter di accettazione della candidatura è stato un po’ più lungo del previsto. «La proposta del DiBest di ospitare l’EEA – aggiunge Sperone – era già stata lanciata per il 2018, ma che sia stata accettata per quest’anno ci ha permesso di avere più tempo affinché la nostra organizzazione fosse perfetta». Questi pesci popolano e vivono in tutti i Mari del Mondo, nel mar Mediterraneo esistono quarantasette specie di squali dalla Verdesca al grande Squalo bianco; venti di queste specie vivono nei mari calabresi. Proprio il Mediterraneo però, rappresenta uno dei posti più pericolosi del Pianeta per gli squali, dal momento che almeno la metà delle specie che vi vivono rischia l’estinzione.
Non è un caso che il tema del Congresso è “Comunicare gli Elasmobranchi” proprio per accendere i riflettori su queste specie marine, vittime di tanti luoghi comuni originati da film e pseudo documentari, che ne minacciano sempre più la loro esistenza: in Natura niente è casuale, ogni essere vivente occupa un suo preciso posto e svolge funzioni che non possono essere demandate ad altri esseri viventi. Italia, Olanda, Turchia, Grecia, Belgio, Spagna, Sudafrica, Austria, Regno Unito, Portogallo, Messico, Francia, Spagna, Irlanda, Israele, Capo Verde, Malta, Norvegia, Libia, Algeria, Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Germania, Ecuador, Belize, Capo Verde, Svizzera, questi sono
le Nazioni da cui provengono i partecipanti e i relatori scientifici. Il Congresso terminerà il 18 ottobre p.v. e vedrà il suo culmine scientifico in una pubblicazione su un numero speciale del prestigioso e autorevole “European Zoological Journal”.
Di enorme caratura scientifica gli ospiti che prendono parte al Congresso. «Holly Shiels – dice Sperone – studia i motivi per cui lo squalo della Groenlandia è l’animale più longevo al mondo, mentre Barbara Bloch è stata la prima a parlare di tag satellitari per mappare squali e tonni». In programma anche un video-saluto introduttivo dell’esperto di tassonomia Leonard Compagno e un intervento di Sarah Fawler, fondatrice dell’European Elasmobranch Association. «Relatori di questo calibro – conclude Sperone – possono essere una grande fonte d’ispirazione per i giovani studenti e i dottorandi che vogliono avviarsi alla ricerca». Grande attenzione anche sul tema della Plastica che affligge, ormai, tutti i mari del Mondo; infatti tutte le pause pranzo e i coffe break saranno all’ insegna del Plastic Free. Questo Congresso è anche un ottimo veicolo di conoscenza e promozione del territorio calabrese e delle sue peculiarità agroalimentari.
di Francesco Pacienza