Aqua Lung sponsor de “Il segreto degli oceani”, documentario sulle barriere coralline
Le barriere coralline sono oggi sull’orlo dell’estinzione. Tra i più antichi esseri viventi del nostro pianeta rappresentano il polmone invisibile che vive sotto la superficie dei mari. La loro scomparsa costituirebbe un danno irreparabile per il pianeta e per tutti gli esseri viventi. Proprio per questo “Il Segreto degli Oceani”, documentario prodotto da Formasette, in co-produzione con Fox Networks Group Italia, per conto di National Geographic, vuole essere un atto di denuncia sullo stato delle barriere coralline nel mondo minacciate dall’uomo e dai cambiamenti climatici. A guidare gli spettatori, in un affascinante viaggio nel tempo e nei continenti alla scoperta delle barriere coralline antiche ed odierne, sono il geologo e paleontologo italiano Federico Fanti, l’ingegnere robotico Grace Young e la biologa Vanessa Lovenburg. Il documentario è stato girato in tre location mozzafiato: l’isola di Monserrat, situata nelle Piccole Antille nel mar dei Caraibi, la Tanzania e – inaspettatamente – le Dolomiti, un arcipelago fossile costituito da imponenti barriere coralline.
“Il Segreto degli Oceani” ha richiesto 5 mesi di lavorazione ed è stato prodotto per National Geographic che lo distribuirà sui suoi network internazionali. Il documentario è già stato selezionato dal MIA (Mercato Internazionale Audiovisivo) di Roma tra i migliori progetti del 2019 nella sezione “Doc it better”. Aqua Lung è estremamente lieta di aver sostenuto questo progetto, in quanto il documentario sposa appieno l’impegno dell’azienda, leader nel mercato della subacquea, per la salvaguardia degli oceani e dell’ecosistema marino. La première mondiale de “Il Segreto degli Oceani” si è svolta il 17 dicembre 2019 a Bolzano. Il docufilm sarà in onda in Italia sul canale di National Geographic (Sky, 403) il 25 dicembre alle ore 20:55.
Due curiosità su “Il Segreto degli Oceani” con Gottardo Giatti, Executive Producer di Formasette.
Cosa vi ha ispirato per la realizzazione del documentario?
“In molti conoscono l’importanza delle foreste per l’equilibro dell’atmosfera terrestre. Ma in pochi sanno che le barriere coralline rappresentano il più grande organismo vivente del pianeta, contribuiscono a rendere l’atmosfera respirabile da miliardi di anni accumulando enormi quantità di CO2. Le barriere coralline immerse ed emerse formano più di un quarto del pianeta. Sono il secondo polmone della terra. Questo era il messaggio che volevamo portare agli spettatori di National Geographic… e penso che ci siamo riusciti!”.
Tra le location filmate, ci sono le Dolomiti, punto cardine nello sviluppo del documentario. Puoi spiegarci qualcosa di più?
“Le Dolomiti, barriera corallina fossile, sono la chiave per comprendere l’evoluzione delle barriere coralline e scongiurare la loro estinzione. Un laboratorio a cielo aperto per vedere come nasce, cresce e muore una barriera corallina senza l’intervento dell’uomo. Un modello di paragone per capire lo stato di salute di tutte le barriere coralline. Il viaggio e studio nelle Dolomiti è stato fondamentale per comprendere come la barriera corallina scoperta in Tanzania, sconosciuta all’uomo, sia cresciuta in condizioni estreme e come proteggerla.”
Qual è stata la parte più difficile da girare?
“Abbiamo filmato in tre differenti continenti ed in contesti naturalistici assolutamente impegnativi per realizzare delle riprese: sotto la superficie del mare e a 3000msl in cima alle vette dolomitiche. Abbiamo dovuto quindi creare una crew capace di operare in contesti così diversi ed estremi. Ma la vera sfida sono state le riprese subacquee, soprattutto nelle acque torbide e limacciose al largo della costa del Saadani National Park in Tanzania. L’esperienza e la professionalità di Micheal Pitts, DOP underwater (film maker con oltre 20 anni di esperienza già premiato agli Emmy per la fotografia di due serie della BBC, «Private Life of Plants» e «Blue Planet» oltre ad aver diretto «A plastic ocean»), è stata fondamentale e i risultati si sono visti: le immagini subacquee sono fantastiche.”
Qual è il messaggio che volete lasciare a chi guarderà il documentario?
“”Il Segreto degli Oceani” pone l’uomo come partecipante attivo alla distruzione o alla salvezza di questo pianeta. Un viaggio che porta lo spettatore dal profondo degli oceani alle più alte vette dolomitiche per catturare e scoprire il respiro del pianeta. Un respiro ormai esile, un respiro che ha bisogno di un momento di pausa e silenzio per essere compreso.”
Sinossi
Il racconto di un viaggio attraverso tre continenti e un arco temporale di milioni di anni tra passato, presente e futuro per comprendere meglio quale sia l’importanza delle barriere coralline e come queste influiscano sugli ecosistemi e sulla vita dei viventi. A condurci in questa esperienza è Federico Fanti, geologo e paleontologo, assieme all’ingegnere robotico Grace Young, entrambi National Geographic Explorer
Prima tappa è la Tanzania con una barriera corallina del tutto inesplorata identificata dalla biologa marina Vanessa Lovenburg. Una scoperta eccezionale perché questi coralli vivono in acque molto calde e soprattutto torbide, quindi senza luce. Un adattamento che rende questa barriera unica e forse una speranza per tutte le altre barriere del pianeta.
Quando si parla di barriere coralline vengono immediatamente in mente immagini di acque cristalline e piene di vita. Ma per scoprirne i segreti e soprattutto il ruolo nella nostra vita di tutti i giorni è necessario tornare a 240 milioni di anni fa, lasciare i mari e recarsi sulle vette delle Dolomiti, un incredibile sistema di barriere coralline oggi divenute montagne. Le Dolomiti possono mostrare a tutti ciò che i coralli e gli organismi che dipendono da loro sono in grado di costruire imprigionando immense quantità di anidride carbonica e contribuendo a rendere l’atmosfera respirabile. Nella Gola del Bletterbach possiamo vedere il luogo in cui milioni di anni fa queste scogliere preistoriche iniziarono a crescere e nelle sue rocce oggi si può leggere la storia di milioni di anni fa.
Terza tappa è l’isola di Montserrat, nelle piccole Antille del Mare dei Caraibi dove nel 1995 il vulcano che ha dato origine all’isola si è svegliato ricoprendo di cenere la capitale ma anche le barriere coralline che si estendevano lungo la costa dell’isola. Qui oggi piccoli coralli stanno costruendo le basi per nuove colonie, millimetro dopo millimetro a dimostrazione dell’incredibile capacità della natura di rigenerarsi.
Nel resto del mondo e in particolar modo negli oceani, lo sfruttamento indiscriminato delle risorse sta portando a una distruzione cui nemmeno l’immensa capacità di rigenerarsi della natura può fare qualcosa. La scelta sta ora a noi: continuare a marciare spediti verso la nostra estinzione o scegliere il cambiamento, impegnandoci a ristabilire quell’equilibrio così duramente compromesso.
SCHEDA TECNICA “IL SEGRETO DEGLI OCEANI”
Regia: Scritto in collaborazione con Luca D’Andrea e diretto da Michele Melani
Paese: Italia
Genere: Feature Doc, Human & Society
Produzione: Formasette, National Geographic (con il sostegno di IDM Film Fund Alto Adige)
COMUNICATO STAMPA