Quando il Blu tende al Verde
Tre news che interessano i subacquei sui problemi ecologici del mare
- Commentando il voto del Parlamento Europeo che ha approvato in via definitiva la direttiva che vieta dal 2021 articoli in plastica monouso come piatti, posate, cannucce e bastoncini per palloncini, Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia, ha dichiarato che «la soluzione definitiva è ancora lontana. Non introducendo misure vincolanti per gli Stati membri per ridurre il consumo di contenitori per alimenti e ritardando di quattro anni l’obbligo di raccogliere separatamente il 90% delle bottiglie in plastica, l’Europa regala infatti alle grandi multinazionali la possibilità di fare ancora enormi profitti con la plastica usa e getta, a scapito del Pianeta.
- Tutti parlano del Trash Vortex, l’isola di rifiuti plastici che galleggia nell’Oceano Pacifico e che misura il triplo della superficie della Francia, molti però sottovalutano la presenza di un’altra “isola” di 4 milioni di chilometri quadrati di estensione che staziona nell’Atlantico. Come riportato da diversi quotidiani, all’inizio di aprile, dopo una mareggiata, la spiaggia di Playa Grande a Tenerife è stata ricoperta da un incredibile strato di microplastiche, una sorta di “polvere” bianca (e colorata) che deriva dal frazionamento di bottigliette e affini.
- Ci chiediamo tutti cosa possiamo fare per salvare gli oceani. L’apporto dei singoli individui è ovviamente fondamentale, ma anche infinitesimo. Nemmeno la più grande organizzazione internazionale potrebbe fare molto. Ecco allora spiegata la decisione di puntare a salvaguardare solo il 30 per cento degli oceani entro il 2030. Stiamo parlando del 30 per cento strategicamente più importante, secondo gli studi di varie università inglesi che hanno mappato gli oceani in funzione di centinaia di indicatori, a partire dalla fauna. Attraverso la costituzione di aree protette, salvando questi 230 milioni di kmq non costieri (quindi appartenenti ad acque internazionali), ma comprendenti corridoi migratori ed ecosistemi critici, si potrebbe salvaguardare gran parte dello spettro della vita marina con un limitato impatto socio-economico.