Squali dell’altro mondo!
Siamo in Polinesia Francese, tra l’Australia e il continente americano. Una miriade di atolli, isole, reef dove immergersi alla ricerca di mante, aquile di mare, pesci di passo ma, soprattutto, di squali, che in queste acque cristalline sono numerosi come da nessun’altra parte. di Anselmo Bozzoni
Un vestito di Armani, l’ultimo modello di Ferrari, una villa in Sardegna. Sogni per pochi, ma proprio per questo esclusivi e bellissimi. Proprio come un viaggio nella Polinesia Francese, un enorme Eden composto da atolli, isole, reef, spiagge candide situato all’incirca a metà strada tra la costa australiana e il continente americano. Cinque milioni di chilometri/quadrati racchiusi in cinque differenti arcipelaghi. Tutti affascinanti ma, purtroppo, impossibili da visitare tutti in una sola volta. A meno di non trasferirsi in questo angolo di paradiso…
Quindi la prima cosa da fare, quando si programma un viaggio in Polinesia Francese, è quella di scegliere cosa vedere e, nel nostro caso, di scegliere dove immergersi. E non è facile poiché i fondali meritevoli di un tuffo sono tantissimi e tutti avvolti da un’acqua cristallina.
Va detto che il leit motiv da queste parti sono gli squali. Ce ne sono davvero tanti e di ogni specie. Branchi che si librano nel blu e che si fanno avvicinare come in pochi altri posti al mondo, che danno vita a caroselli da lasciare senza fiato anche il più navigato dei subacquei. Pensate che stiamo eagerando?
Allora provate a fare un salto a Rangiroa, dove è sufficiente immergersi a una certa distanza dal reef esterno per veder comparire dal blu eleganti esemplari di Charcarinus albimarginatus di grandi dimensioni. Oppure scendere nella pass di Tipouta per venire circondati da enormi branchi di martello e di grigi. Ma non è finita. A Fakarava, nelle pass del Nord e del Sud, si assiste a concentrazioni incredibili di squali di ogni tipo. Unico al mondo lo spettacolo, di notte, dei grigi a caccia delle cernie! Poi c’è Morea, dove capita spesso di nuotare con il grande squalo limone, mentre nella Laguna di Bora Bora sono i pinna nera e i pinna bianca a farla da padrone.
Insomma, un campionario di squali unico al mondo, per di più inseriti in un contesto davvero favorevole, fatto di acqua sempre limpida e priva di sospensione. La manna per ogni fotografo!
Detto questo rimane il problema di dove andare, di dove fare base per partire alla volta delle nostre esplorazioni subacquee. Un bel dilemma, non c’è che dire. Verrebbe infatti voglia di consigliare ogni angolo di questo immenso gruppo di isole, ma non è possibile. E allora facciamo rotta su Rangiroa e sulle sue incredibili pass, in particolar modo in quelle di Tipouta e di Avatoru, dove sono le maree a dettare i ritmi e i tempi delle nostre uscite. Maree che causano correnti violente in entrata e in uscita dagli stretti canali. Una manna per ogni genere di pesce e di predatore, che vi troverà cibo in abbondanza, ma una situazione da non prendere sotto gamba, onde evitare di trovarsi in difficoltà. Basta comunque seguire i consigli delle brave guide locali per godersi gli incredibili spettacoli che si presenteranno davanti agli occhi.
Le pass non sono estese, però si riescono a fare ugualmente diverse immersioni. Basta variare la quota e gli orari per assistere ogni volta a spettacoli sempre diversi.
Una premessa. In Polinesia Francese non si va per vedere alcionari, grandi gorgonie, esplosioni di colore. Per quello il Mar Rosso è imbattibile. Qui ci si immerge per i grandi calibri, per le emozioni forti. Per vedere i grandi pelagici, le mante, le aquile di mare e, soprattutto, per vedere un gran campionario di squali, compreso i Whale Sharks con i quali è possibile fare snorkeling da agosto a ottobre. E alla fine non rimarrete certo delusi e avrete l’adrenalina a mille. Una settimana che non dimenticherete facilmente!
Però, la Polinesia Francese è anche altro. E’ atmosfera, è panorami mozzafiato, è gente ospitale. Ecco perchè, oltre alle immersioni, vi consigliamo di ritagliarvi qualche giorno per andare alla scoperta di queste isole, della loro cultura, delle abitudini delle popolazioni. Ne vale la pena.
D’altra parte avrete volato fino all’altro capo del mondo, vi sarete sorbiti 11 ore di fuso orario e allora non ha senso lesinare sui giorni. Godetevi ogni istante di una vacanza che sarà indimenticabile, tenendo presente che la Polinesia Francese è sottoposta al regime degli alisei; la stagione estiva, da dicembre a marzo, è calda e umida, con temperature comprese tra i 27 e i 35 gradi. Mentre quella invernale, più fresca e secca, ha valori compresi tra i 21 e i 27 gradi. La temperatura dell’acqua va dai 22 ai 24 gradi in inverno e dai 27 ai 29 in estate. Insomma, basta mettere in valigia una muta da 3 millimetri con il resto dell’attrezzatura.
E partire per il paradiso!
Quelle perle preziose…
Un’altra caratteristica di queste isole riguarda la Pinctada margheritifera, l’ostrica da perla, che viene allevata durante un lungo e complesso lavoro. Si inizia catturando le piccole ostriche per l’allevamento mediante apposite reti che intercettano le correnti ricche di ostriche allo stato larvale. Si lascia che queste attecchiscano e crescano un poco, prima di isolarle e sistemarle su appositi filari. Raggiunto il diametro di circa 10 centimetri, vengono portate fuori dall’acqua, pulite e sottoposte a un trattamento per renderle “perlifere”. Ecco come si procede.
Si tagliuzza il mantello di un’ostrica in minuscoli quadratini, si allargano leggermente le valve dell’esemplare in questione e si pratica una piccola incisione in una parte ben precisa del tessuto. A questo punto si inserisce un corpuscolo, normalmente una pallina realizzata con il guscio di una conchiglia prelevata dalle acque del fiume Mississipi, assieme a un pezzetto di tessuto tratto dal mantello dell’altra conchiglia. Entrambi vengono inseriti nella tasca, poi la conchiglia viene rimessa in mare.
Il pezzetto di mantello a contatto del corpuscolo innesca una reazione che porterà alla formazione della perla. Un processo che dura all’incirca un paio di anni, durante i quali le ostriche saranno pulite e curate in continuazione. Fino al momento dell’estrazione della perla.
I pacchetti di Aquadiving Tours
Aquadiving Tours, leader da trenta anni per viaggi sub in tutto il mondo, propone in catalogohttps://www.aquadiving.it/viaggi-sub/oceano-pacifico/polinesia-francese, programmi personalizzati per Rangiroa, Fakarava, Moorea, Bora Bora e qualsiasi altra isola della polinesia francese per tutto l’anno. Soggiorni per soddisfare qualsiasi esigenza in hotel e resort dai 5 stelle lusso a semplici e piacevoli pensioni a conduzione locale e familiare.
Arrivare in Polinesia è molto facile grazie ai collegamenti giornalieri da Parigi per Papeete. Compagnie locali collegano efficientemente le isole tra di loro offrendo 25 chili di franchigia bagaglio per i subacquei (ma i diving center includono l’intera attrezzatura senza sovrapprezzi). Tutte le isole maggiori sono dotate di un centro immersioni generalmente di ottimo livello e regolato dai rigidi standard francesi. I principali diving propongono convenienti Dive Pass da 10 o da 20 immersioni, fruibili anche da due subacquei e da utilizzare in tutte le isole della Polinesia.
AQUADIVING TOURS
Via Marsala, 7, Pesaro
T +39 072165770
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