U455 UN TUFFO PER I 75 ANNI
5 aprile 2019 – 75° Anniversario dell’affondamento – Testo di Andrea Murdock Alpini
Una croce grafata nera svetta nell’angolo superiore sinistro della bandiera della Kriegsmarine. Il campo rosso su cui poggia rimanda alla memoria il sacrificio di quanti hanno versato la propria vita per servire un’ideale di una nazione in guerra. L’U455, il battello di generazione VII C, invia le sue ultime comunicazioni ufficiali in data 2 aprile 1944. La sua scomparsa nelle acque liguri avviene ufficialmente tre giorni dopo, il 5 aprile. Tenevo particolarmente ad organizzare un’immersione per questa ricorrenza con un gruppo di consolidati amici. L’occasione non era solamente quella di condividere una giornata subacquea, ma anche quella di rendere omaggio ai 51 soldati che riposano da 75 anni sul fondo del mare. Le condizioni meteo fino a un paio di giorni fa erano davvero proibitive, vento forte e mare rinforzato. Il vento della notte a spianato il Golfo di Genova è così oggi abbiamo avuto la possibilità di sfruttare questa finestra meteo/mare per poter eseguire la nostra attesa immersione sul relitto dell’U455. Arrivati sul punto e preparate le attrezzature, una corrente piuttosto sostenuta mi ha accompagnato dalla superficie fino ai meno sessanta metri. Il cambio di temperatura dell’acqua ha anche favorito il taglio di corrente. La prua questa volta non compare dall’alto come avviene quasi sempre, questa volta la prua la si tocca. Inizialmente la visibilità, complice anche il necessario adattamento degli occhi al buio, non supera i tre/quattro metri.
Già è buio.
È tetro. O meglio le tonalità che mi avvolgono nell’oscurità comunicano un’atmosfera a lutto. Questo giorno, oggi, l’acqua attorno all’U455 è dello stesso colore della croce, nera, che spiccava sulla bandiera della Kriegsmarine. Solitamente scendo lungo la murata di sinistra, oggi invece mi sono concesso una placata discesa lungo tutto il corpo affustellato della coperta fino al momento dell’impatto visivo ed emotivo con la torretta. Pochi metri di tek mi separano dal profilo ovoidale che protegge la lente del periscopio e il boccaporto che conduceva all’interno del battello. Giro sotto a questa struttura arrivando a quota – 109m. Come d’incanto, in via del tutto inaspettata, la visibilità da qui in giù è migliore. L’acqua è più pulita. La visione del corpo dell’U455 cambia radicalmente grazie al contrasto netto e vigoroso delle linee di forza del relitto che si stagliano nel buio circostante. Una canna binata compare lungo lo scafo, innestata tra le lamiere. Mi fermo a quota – 115m, ancora una manciata di metri e vi sarebbe il fondo con il resto dello scafo e dei reperti che giacciono sparpagliati sul fondale. Una lama di luce illumina gli ingranaggi della lente del periscopio. Che magnifica visione la minuteria metallica di questa lente degna dei migliori orologiai ginevrini. Mentre filmo guadagno quota. Saltuariamente mi sporgo al di fuori della murata di dritta per guardare lateralmente quest’ago conficcato nel “pagliaio”. Un ultimo passaggio di fronte all’ancora, perfettamente alloggiata nel suo svaso, poi è il turno del primo timone di profondità in attesa di girare sotto la chiglia e comparire in corrispondenza del gemello sinistro.
L’orario delle visite è finito.
Il venticinquesimo minuto è arrivato. Nemmeno il tempo di “riverire, di ringraziare” che l’acqua opaca dei meno novanta metri sopra la prua inghiotte nuovamente l’U455. Oggi là sotto mi è mancato qualcosa. Mentre scrivo queste righe, ripenso all’Antologia di Spoon River, traslando quelle anime a questi soldati/marinai che, come tanti in guerra, non hanno mai fatto ritorno al proprio domicilio e al proprio “mestiere” che non fosse quello “delle armi”.
Diving: Centro Sub Tigullio
Logistica di superficie: Dario Nelli
Assistente in aqua: Pietro Murtas
Team: Andrea Murdock Alpini, Marco Mori, Umberto Bona, Michele Celada, Marco Fossati,Alessandro Bertasi, Giovanni Escuriale
Muta e accessori: Mirko Micheli, LTS
Illuminazione: Giò Sala, Gio'Sub – illuminatori subacquei
Analizzatore multi miscela: Eugenio Mongelli, TEMC DE-OX